Sono molti oggi quelli che si interessano al fenomeno della cosiddetta “eresia” Catara. Alcuni sono incuriositi solo superficialmente e catalogano le poche notizie che raccolgono come uno dei tanti accadimenti medioevali, altri si soffermano su quanto riescono a cogliere sfogliando le cronache inquisitorie e considerano, a volte con orrore, le pratiche dei responsabili della loro eliminazione fisica.
Ma chi ne ricerca le tracce storiche, dovrà accontentarsi in gran parte solo dei resoconti e dei documenti di coloro che li perseguitarono poiché quanto è sicuramente ascrivibile alla loro comunità oggi si può contare sulle dita di una sola mano. Quindi, per ovvie ragioni, risulterà sempre estremamente difficile poterne ottenere una visione obbiettiva, a meno che non ci si fermi, accettandola, a quello riportato dalla storia scritta dai vincitori: la chiesa di quel periodo.
Tuttavia esiste una metodologia investigativa che va al di la della storia scritta. Infatti, è possibile conoscere molto sulle loro origini, sulla loro vita e soprattutto su quello che duemila anni di dogmatismo ha, più o meno volutamente, tentato di cancellare. Vale a dire sulla religiosità profondamente cristiana che animava la vita di questi buoni uomini e ciò attingendo ancora oggi a delle fonti di conoscenza diretta. Nelle sale del Centro è visibile una esposizione permanente sul catarismo occitano che, partendo da questa “conoscenza”, intende illustrare al cercatore quelle che erano le basi della profonda religiosità di quelle genti che affonda sicuramente le sue radici nel cristianesimo gnostico dei primi due secoli della nostra era.
I pannelli esposti vogliono descrivere sinteticamente il percorso di questi buoni cristiani come loro stessi desideravano essere chiamati. E ciò, nonostante lo spazio certamente non abbondi, quanto è possibile osservare può offrire una panoramica interessante di questa che molti, usandone più o meno consciamente l’accezione negativa, definiscono “eresia”.
Periodicamente vengono organizzati nel Centro degli eventi che possono offrire a tutti la possibilità di un approfondimento dei diversi aspetti della vita di quella comunità.
Inoltre scrivendo a info@centroincontriconvivencia.it
è possibile richiedere, senza alcun impegno, informazioni sulle varie attività e sulle pubblicazioni periodiche che riguardano i vari aspetti di una filosofia di vita che, ancor oggi, è sorprendentemente viva e vitale.